Controllo di temperatura:

il sintagma catena del freddo fa subito pensare al settore alimentare, ma il controllo di temperatura di ogni ambiente cardine di tale catena significa avere prodotti qualitativamente non corrotti anche nelle farmacie, negli ospedali e nelle cliniche veterinarie

Il mantenimento della catena del freddo è fondamentale per preservare la qualità dei prodotti sensibili alla temperatura, dai surgelati a prodotti medicali e farmaceutici come vaccini, insulina, prodotti biologici, reagenti, medicinali distribuiti al dettaglio.

Un carente controllo di temperatura durante la catena distributiva conduce inevitabilmente a dover eliminare i prodotti corrotti dallo shock termico, con ripercussioni negative in termini economici, di immagine, di fiducia degli acquirenti all’ingrosso e dei consumatori finali.

Il controllo di temperatura, garanzia di mantenimento della costanza della stessa, è un requisito fondamentale perché la catena del freddo non subisca interruzioni: ogni anomalia di temperatura che causi stress climatico ha, infatti, effetti cumulativi e irreversibili sul prodotto.

Per il settore alimentare, garantire il controllo di temperatura è l’elemento cardine della norma ISO 9001:2008 ([riguardo alla catena del freddo occorre] “stabilire, documentare, attuare e mantenere attivo un sistema di gestione […] e migliorarne in continuo l’efficacia”). Alla norma Uni si affiancano, per il medesimo settore, il decreto legge 193/2007 in materia di sicurezza alimentare e applicazione dei regolamenti comunitari nel medesimo settore, che sottolinea la cogenza del rispetto dei piani HACCP messi a punto dai produttori per l’autocontrollo dei processi produttivi e distributivi.

Per il settore farmaceutico, la Circolare 2 del 13 gennaio 2000 del Ministero della Salute regolamenta l’obbligatorietà per tutti gli operatori di conservare medicinali e altri agenti termosensibili alle temperature riportate sulle confezioni degli stessi. La Circolare esplicita la necessità, durante l’intera catena del freddo, della “presenza di un sistema di rilevazione […] che permetta la verifica della temperatura”.

Fatta eccezione per i camion adibiti al trasporto, il controllo di temperatura può agevolmente venire effettuato con semplicità e investimenti del tutto sostenibili in quelli che possono essere definiti gli anelli basilari della catena, ovvero:

  • le celle di conservazione del produttore, per lo più mantenute a circa –25 °C;
  • i magazzini di stoccaggio distribuiti sul territorio;
  • le celle frigorifere intermedie, dove il grossista posiziona la merce;
  • i luoghi di vendita diretta (fatta eccezione per alcuni medicinali che non sono accessibili in farmacia ma conservati in celle apposite negli ospedali).

Quattro nodi in cui il controllo di temperatura è fondamentale e può avere la medesima soluzione: Serverflu, il sensore di temperatura pen drive USB di Magiant che necessita semplicemente di un PC mediante il quale programmare, con il software dedicato, le soglie critiche oltre le quali far partire gli alert, e permettere il controllo di temperatura 24 ore su 24 anche da remoto grazie alle segnalazioni di anomalie che raggiungono gli addetti via email e SMS. Senza alcuna necessità di manutenzione, Serverflu può anche avviare, al verificarsi di condizioni di temperatura critiche, una specifica applicazione impostata dall’utente.

M.F. Pria