Server monitoring:

all’avvicinarsi delle chiusure aziendali per la settimana di Ferragosto, il server monitoring non si ferma

È tempo di chiudere a quattro mandate le case, tempo di chiusure aziendali, tempo di immobilizzare – apparentemente – ogni attività nei luoghi quotidiani. Per quanto riguarda le abitazioni, si tratta di sistemi domotici in grado di garantire – mediante comunicazioni da remoto che eliminano la necessità di sopralluoghi perlomeno settimanali – controllo costante di temperatura, guasti o interruzioni elettriche, rilevazione accessi. In relazione alle aziende il discorso è differente: non è infatti possibile bloccare il server monitoring, poiché il flusso di dati in entrata troverebbe un blocco informatico e, naturalmente, i siti Web non hanno periodi di chiusura e devono rimanere operativi con le medesime garanzie di quando l’azienda ‘fisica’ è operativa.

Come sempre partiamo dal presupposto che PMI e grandi imprese siano dotate di un dispositivo UPS in grado di limitare i danni potenziali di un black-out: la presenza di corrente alternata , anche mediante sistemi di emergenza, deve essere garantita senza alcun interruzione durante l’intero anno. Se l’erogazione di energia elettica si protraesse troppo a lungo i server si spegnerebbero immediatamente insieme alle infrastrutture di rete: in una simile condizione non si tratta di affrontare un semplice problema di riaccensione; il recupero dati e la riattivazione delle macchine implicano interventi costosi e complessi di disaster recovery, i quali per quanto tempestivi impattano notevolmente sulle funzionalità della server room. A proposito dei gruppi di continuità essi devono entrare in funzione appena si verifichi l’interruzione dell’alimentazione elettrica dalla rete, così da permettere ai generatori a gasolio, che necessitano di qualche minuto per attivarsi, di fornire l’alimentazione elettrica con una autonomia di alcuni giorni. La disaster recovery non è evitabile nel caso si verifichino guasti degli UPS o dei generatori. Obiettivamente si tratta di una possibilità remota se gli impianti sono sottoposti a regolare manutenzione preventiva.

Manutenzione preventiva peraltro fondamentale anche per mantenere in perfetta efficienza i sistemi di controllo realtivi ai cortocircuiti cui i componenti elettronici possono andare incontro in varie circostanze. La sensoristica per la rilevazioni di fumi dovrebbe garantire lo spegnimento mediante gas inerti che non compromettono l’elettronica.

Manca ancora qualcosa: la check list da effettuare prima della chiusura aziendale, infatti, è da effettuare con la maggior attenzione possibile. Un controllo dei sistemi HVAC e della funzionalità di dispositivi dedicati al server monitoring sono un passo cruciale da non tralasciare mai. Un controllo dei sensori di umidità e temperatura collocati nella sala server, ripercorrendo e eventualmente modificando i parametri soprattutto per quanto riguarda i destinatari degli alert che raggiungono in tempo reale caselle email e cellulari e per quanto riguarda la modifica temporanea delle soglie, che possono essere ridotte così da lasciare maggiore margine temporale di intervento al manutentore reperibile.

Volete partire tranquilli? Controllate ogni dispositivo in modo capillare e valutate i vantaggi dell’installazione un sensore di temperatura e umidità pen drive USB Umiflu: l’ambiente della server room, a questo punto, sarà dotato di tutte le protezioni possibili, con un servizio di server monitoring low power. E ricordate: Magiant è sempre a disposizione per una consulenza gratuita. C’è poco tempo? Vi aspettiamo a settembre!

M.F. Pria