Sensore di temperatura:

le nuove tecnologie mettono a disposizione soluzioni efficaci; ma ‘sensore di temperatura’ indica oggi svariate tecnologie

Dovrebbe essere ormai chiaro, dalle informazioni e dalle soluzioni che vengono proposte da qualche mese su queste pagine, che le nuove tecnologie nella sensoristica elettronica destinata alla rilevazione della temperatura sono un elemento fondamentale per monitorare ambienti e processi.

La storia moderna e contemporanea della rilevazione della temperatura, tralasciando quindi i primi esperimenti effettuati in epoca tardo medievale, ha le sue radici nel Seicento, quando venne inventato, a opera di Galileo, il primo termometro in grado di rilevare la temperatura utilizzando le proprietà di espansione e contrazione dell’alcool. Nel secolo successivo sarà il tedesco Fahreneit a comprendere le maggiori performance garantite dal mercurio: nasce il moderno termometro, sensore di temperatura tuttora in uso, che ben risponde a necessità meramente quotidiane e che è estremamente economico. Ma si tratta di un sensore di temperatura che necessita la presenza umana per utilizzo e verifiche dei risultati.

Oggi le richieste del mercato industriale – e , in parte, del mercato consumer – non possono trovare risposte nel semplice termometro (nel quale non è più presente il mercurio per la sua tossicità potenziale, tanto che dal 3/4/2009 il mercato italiano, allineandosi alle direttive europee recepite nel Decreto Ministeriale 30/07/2008, i termometri a liquido sono al galinstano). Ed è per questo che il mercato dell’elettronica propone il sensore di temperatura in versioni sempre più avanzate: ma questo non significa che qualunque sensore di temperatura di questo genere rappresenti indistintamente la soluzione ottimale per il monitoraggio di questa variabile. Ne sono un esempio i sensori ad allarme luminoso, i quali, benché possano vantare precisione e immediatezza nella rilevazione di condizioni critiche, necessitano di un presidio umano costante. Anche la categoria cui appartiene il sensore di temperatura a connessione analogica, tra i più moderni ed efficienti, può creare problemi in quanto si tratta di un prodotto che ha discreti limiti di parametrizzazione – il che porta ovviamente a rilevazioni poco flessibili – e , inoltre, non permette di avere registri dell’andamento della temperatura.

Il sensore di temperatura che offre maggiori vantaggi in termini di tutela, risparmio e continuità della rilevazione? Un sensore che offra tutto questo:

  • installazione e configurazione user friendly;
  • investimento ridotto sia per quanto riguarda l’acquisto dei dispositivi che del software;
  • manutenzione ridotta al minimo;
  • consumi energetici bassi;
  • garanzia di monitoraggio da remoto, mediante invio di alert e senza quindi necessità di presidio;
  • produzione di report;
  • software compatibile con svariati SO.

Tutto questo è racchiuso nel sensore di temperatura pen drive USB Serveflu: affidatevi a questo prodotto e otterrete eccellenti risultati in termini di riduzione dei costi, poiché il dispositivo è low power e necessità di un comune PC con SO Windows o Linux per essere messo in opera, il software è incluso nel prezzo, come la consulenza gratuita per valutarne le potenzialità; di garanzia di continuità di funzionamento in presenza di un adeguato sistema UPS; di scalabilità.

M.F. Pria