Sensore di temperatura:

i legni più nobili, appartenenti alle cosiddette essenze forti, per raggiungere una stagionatura priva di difetti necessitano di un controllo della temperatura delle sale costante e preciso.

I due metodi esistenti per l’essiccazione del legno, passaggio fondamentale per rendere il legno verde lavorabile, sono entrambi basati sull’eliminazione del contenuto acquoso del legno stesso fino al raggiungimento della cosiddetta umidità tecnica. Nel dettaglio, da un lato vi è la stagionatura naturale, dall’altro l’essiccazione artificiale. La prima presenta diversi svantaggi, sia in termini economici che di qualità del risultato finale: innanzitutto può avvenire solo in determinati periodi dell’anno, richiede molto tempo e il risultato è soggetto all’influenza del luogo e delle modalità di accatastamento del legno sul terreno.

La stagionatura artificiale permette invece di accelerare il processo e, con i dovuti accorgimenti, non si corrono rischi per quanto riguarda la qualità del prodotto al termine del ciclo di essiccazione. Inoltre, tranne rare eccezioni, come il legno di castagno, la cui stagionatura lunga e difficile rende la pratica dell’essiccazione artificiale sconsigliata, la normalizzazione UNI rende agevole la valutazione dei parametri da rilevare e monitorare. L’essiccazione artificiale del legno può avvenire:

  • sotto tettoia a ventilazione forzata, con l’inconveniente che le tettoie devono essere accuratamente controllate per prevenire l’insorgenza di danni da essiccazione troppo rapida;
  • a temperatura superiore ai 100 °C, efficiente solo per sfogliati, tranciati, trucioli, scaglie e fibre di legno;
  • per pre-essicazione;
  • in cella a temperature inferiori ai 100 °C;
  • a radiofrequenza.

Le ultime tre metodologie sono particolarmente idonee ad applicazioni in sistemi che prevedano un sensore di temperatura: nella pre-essiccazione, infatti, occorre il sensore di temperatura per rilevarne la costanza nel range 27-32 °C; inoltre, il sistema di pre-essicazione prevede una UR costante compresa tra 55 ed 80%, rilevabile mediante un misuratore di umidità.

Per l’essicazione a T<100 °C, la tipologia di celle più usata attualmente a livello industriale per il legno massiccio e pregiato è quella a vapore. E proprio in queste celle si è diffuso l’uso di controlli computerizzati che consentono una misurazione ed un monitoraggio più stretto delle variabili mediante un sensore di temperatura e di umidità.

Anche nel monitoraggio dell’essiccazione a radiofrequenza, impostato il ciclo di essiccazione in base all’umidità iniziale del legno, il monitoraggio può utilmente essere demandato a un sensore di temperatura e quello igrometrico a un misuratore di umidità.

Date queste premesse è palese l’importanza del controllo della temperatura nelle sale di stagionatura del legno: un sensore di temperatura in grado di monitorare costantemente, così da poter inoltrare alert di allarme anche in mancanza di personale tramite email e SMS, può portare alla prevenzione di molti dei possibili danni da essiccazione artificiale. Un nome per tutto questo? Magiant Serverflu nella versione Umiflu è un sensore di temperatura e umidità che, impostate le soglie di allarme, necessita semplicemente di un PC cui collegarsi mediante ingresso USB: la prolunga di 5 metri permette anche di non inserire direttamente la CPU nella cella ma solo la pen drive, evitando che la temperatura si innalzi per l’attività del processore.