Monitoraggio server nei data center:

ottimizzare le risorse energetiche con un utilizzo ponderato del monitoraggio server

Nei data center il ‘primo comandamento’ è senza dubbio prevenire danni alle apperacchiature dovuti a malfunzionamenti degli apparati destinati al mantenimento delle condizioni microabientali ottimali per evitare di dover ricorrere alla disaster recovery per assenza di adeguate misure per il monitoraggio server.

Ma perché è tanto importante fare manutenzione preventiva così da aumentare le possibilità di mettere in atto la disaster prevention? Semplice, ottimizzare i costi è il ‘secondo comandamento’ di ogni azienda in grado di elaborare strategie che riducano rischi, danni, costosi interventi manutentivi a posteriori grazie a un collaudato sistema di monitoraggio server e che siano al contempo finalizzate alla realizzazione di una buildin automation ‘green’. Automatizzare, infatti, porta con sé molto spesso anche un risparmio in termini di consumi energetici.

Partiamo dunque dal ‘primo comandamento’: creare condizioni ambientali stabili, garantire il monitoraggio server costante, in tempo reale, eliminando la necessità  – e quindi il costo – della presenza costante di un operatore addetto al controllo in loco grazie a un’elettronica che permetta di inviare da remoto allarmi a indirizzi email e numeri di telefono per segnalare le anomalie. Il prodotto esiste, è Umiflu di Magiant, il cui software permette di stabilire soglie, ad esempio seguendo le linee guida ASHRAE, oltre le quali il sensore, nato per il monitoraggio server per quanto riguarda le condizioni ambientali di temperatura e umidità relativa, oltre a lanciare gli alert può avviare lo shot-down della macchina cui è collegato o una applicazione selezionata dall’utente in fase di settaggio del software medesimo. A ulteriore garanzia della continuità del monitoraggio server offerto del sensore sono di grande importanza i sistemi UPS opportunamente programmati per supplire ai cali o alle interruzioni di corrente negli ambienti più delicati quali appunto un data center.

Per il ‘secondo comandamento’, per il quale Serverflu in versione termoigrometro fa la sua parte, poiché elimina anche i costi di manutenzione della pen drive stessa in quanto privo di batteria. Le citate linee guida ASHRAE, cui dedicheremo a breve un approfondimento, classifica le server room in cinque o sei ‘classi’ (dipende dalla flessibilità interpretativa) che tuttavia possono essere ricondotte a due macroinsiemi: in entrambi il monitoraggio server è basilare, tanto quanto l’ingegnerizzazione dei sistemi di raffreddamento, dei sensori di presenza, dei sensori di rilevamento porte non correttamento chiuse; la differenza sostanziale tra i due macro insiemi è l’assenza da un lato di sistemi elettronici di controllo ambientale idonei (disaster recovery), e dall’altro la loro presenza (disaster prevention).

Si prenda la seconda categoria: dopo la progettazione o l’implementazione di strumenti per il monitoraggio server e di hardware adeguati al tipo di server room, gli operatori devono prestare grande attenzione all’ottimizzazione dei consumi energetici, per la quale esistono svariate opzioni:

  • ottimizzazione della struttura hardware;
  • riduzione degli sprechi energetici dovuti a mal utilizzo dei sistemi di condizionamento;
  • creazione di sinergie sicure tra i sistemi antecedenti e quelli successivamente installati, così da evitare costi accessori per calibrare il loro rapporto e evitare che il sistema finale richieda un apporto energetico  fuori portata;
  • selezione di sensori a basso consumo e alte performance;

Lanciamo un ulteriore assist: il concetto di “waste heat”, strettamente connesso alla green building. Ma questo fa parte di una “prossima puntata”. Nel frattempo chiedeteci una consulenza gratuita: il risparmio energetico e economico che la disaster prevention garantisce anche a piccole server room (o a situazioni dove la sala server è assente, ma un PC  funge da server) potrebbe essere un buon modo per ottimizzare prestazioni, aumentare la sicurezza delle apparecchiature e… risparmiare!

M.F. Pria