Controllo di temperatura:

l’evoluzione continua della tecnologia non ruba fascino al passato bensì lo tutela e preserva

Entrare in un museo può essere, anzi forse dovrebbe essere, straniante, si percepisce appena un microclima non idoneo al confort umano perché quello che abbiamo davanti agli occhi è sufficiente a renderci insensibili a tutto il resto. In effetti, a parte forse uno sguardo fugace alle onnipresenti telecamere a circuito chiuso, non ci si rende conto di quale struttura tecnologica mantenga in vita i manufatti di un passato spesso per nulla recente. L’arte ci ha portati sempre più al connubio tra l’antico e il contemporaneo ed è per questa ragione che il controllo di temperatura e umidità delle sale museali come dei luoghi storici e dei locali adibiti a esposizioni temporanee sono condizioni necessarie ad evitare il deterioramento dei beni culturali.

A livello tecnologico si parla di sistemi complessi, il cui punto di partenza risiede in un impianto di condizionamento dell’aria, possibilmente regolabile in ogni area e che renda possibile agevolmente la propria riparametrizzazione al variare delle condizioni atmosferiche, tenendo conto che le opere d’arte maltollerano i bruschi mutamenti microclimatici adattandosi piuttosto a cambiamenti più prolungati nel tempo. Il protrarsi di un microclima non ideale ma tollerabile è tuttavia indice di impossibilità di monitorare efficacemente i parametri: il controllo di temperatura e umidità, se effettuato senza interruzioni e in grado di operare da remoto con messaggi di alert che avvertano il responsabile del malfunzionamento, permette un intervento in tempi estremamente ridotti limitando i danni da sbalzi microclimatici. Si deduce la necessità di impostare i parametri dei sensori di temperatura e umidità con accuratezza: se in altri contesti il range ha un discreto margine, in questo caso l’allarme deve partire immantinente, la tolleranza alla variazione, infatti, è quasi inesistente.

Se come premesso l’impianto di condizionamento dell’aria è regolabile distintamente per ogni sala o, nel caso di edifici di valore storico, per ogni ambiente, una valida soluzione è affidare il controllo di temperatura e umidità al termoigrometro Magiant Umiflu, versione che integra al controllo di temperatura attuabile con Serverflu, il controllo igrometrico. Ottimale sarebbe un progetto in cui ogni ambiente venga considerato come del tutto estraneo agli altri, dotato di un PC di controllo cui inserire la pen drive Umiflu. Da non sottovalutare la possibilità, soprattutto negli edifici storici – dato che nei musei le sonde sono il più delle volte ‘a vista’ – di utilizzare la prolunga facendola passare per una canalina: rimarrebbe appena visibile la pen drive di dimensioni estremamente ridotte (6×2,2×1 cm).

Come anticipato, per il controllo di temperatura e umidità in tali contesti è fondamentale parametrizzare il sensore in modo estremente rigido, grazie al software gratuitamente fornito da Magiant. La norma di riferimento al riguardo è la UNI 10829:1999 che fornisce le condizioni microclimatiche ideali suddivise per tipologia di bene culturale (tabella 1).

Tipo di manufatto

Temperatura

Umidità relativa

Dipinti su tela

19-24°C

40-55%

Mobili, sculture e dipinti su legno

19-24°C

50-60%

Mosaici, rocce, pietre

15-25°C

20-60%

Metalli, armature, argenti

Non rilevante

<50%

Tabella 1: rielaborazione sintetica delle più ampie indicazioni fornite dalla norma UNI 10829:1999

M. F. Pria