Controllo temperature server room:

le difficoltà dell’economia italiana non devono vincere sulla ricerca di soluzioni per la tutela delle server room: il controllo temperature è un ottimo punto di partenza

I budget a disposizione dell’innovazione tecnologica per quanto riguarda server room, strutture IT e PC server, durante gli ultimi anni, si sono assottigliati sempre più, quasi svanendo dalle voci se si tratta di PMI. È per questo che diventa imperativo mantenere in massima sicurezza le infrastrutture già esistenti così da garantirne l’efficienza grazie a risoluzioni o implementazioni a basso impatto economico che possano rispondere alla pressante esigenza di prolungare la vita delle strumentazioni. Questo diviene possibile nel momento in cui le macchine sono messe in condizioni di lavoro tali da garantire un idoneo microclima per il loro funzionamento.

Il passo fondamentale per ottenere, a costi ridotti, un risultato importante è quindi strettamente connesso al controllo temperature: senza dimenticare i vantaggi che si possono ricavare dal ‘riciclo’ del cosiddetto waste heat, esso permette di proteggere i propri dispositivi da situazioni critiche. Una delle indicazioni fornite dall’associazione ASHRAE consiglia di mantenere una temperatura di circa 27 °C nelle server room, poiché le oscillazioni – dovute magari ad interventi umani sugli impianti di aerazione – sono una delle prime ragioni di dispendio energetico. Come sempre una variabile mantenuta costante permette un risparmio in termini energetici che non impatta sulle funzionalità e sulla ‘salute’ delle macchine. Si tratta però di una soglia oltre la quale non è consigliabile andare, per questo il monitoraggio temperature diviene così importante: superare i 27 °C diviene infatti controproducente, al punto da poter provocare perdita di dati, senza considerare le difficoltà del personale IT a lavorare a simili temperature.

Il controllo temperature difficilmente può essere demandato esclusivamente al personale IT, è necessario che subentri una tecnologia di sensori di temperatura come le pen drive USB di Magiant, in versione Serverflu o Umiflu, nel caso si desideri monitorare anche il tasso di umidità della sala server. Lasciare una server room priva di controllo temperature significa esporla a rischi: chi ancora si affida, ad esempio, ad allarmi luminosi, può facilmente automatizzare il proprio sistema di monitoraggio ambientale con Serverflu, così che la sala sia presidiata 24 ore su 24, eliminando eventuali costi di personale o, come si diceva, lasciando privo di controllo microclimatico l’ambiente per una media di dieci ore. E naturalmente controllo temperature significa anche prolungare la vita delle macchine: garantendo il rispetto del microclima, poiché in caso di scostamento dalle soglie i sensori USB di Magiant – correttamente impostati mediante il loro software – inviano alert a email e numeri telefonici in tempo reale, minimizzando il rischio di danni permanenti che costringerebbero ad un investimento notevole in termini di disaster recovery e di ripristino delle macchine medesime.

Un PC, un sistema UPS mirato – che mantenga operativa solo la server room – e un controllo temperature come quello garantito da Serverflu non sono investimenti insostenibili, mentre garantiscono riguardo alla longevità e alla disaster prevention della vostra server room. Su questo sito potrete verificare la reale economicità della soluzione e se avete ancora dei dubbi chiedeteci una consulenza gratuita.

M.F. Pria